Topi Firenze

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Quali tipologie di topi ci sono a Firenze?

Quali tipi di roditore ci sono? è una domanda che ci viene fatta spesso. Nelle prossime righe vi riassumeremo le tipologie di topi presenti in Italia e in Toscana in particolare così che possiate riconoscerle subito da soli. Li riconoscerai dalle loro abitudini, dal colore o dalla grandezza in modo tale che tu possa essere il più informato e preparato possibile.

-TOPO DOMESTICO

Il topo domestico ha un aspetto caratterizzato da pelo corto e lucente che varia dai colori marrone chiaro a nero-grigio. Il pelo ricopre tutto il corpo eccetto zampe, orecchie, coda e punta del muso che presentano un colore grigio rosato. Il corpo del tipico topo che si trova in casa è lungo circa 7-10 centimetri, la coda è chiaramente visibile, lunga leggermente più del corpo ed è leggermente pelosa. Il peso del topo domestico è di circa 20-25 grammi, al contrario i topi di laboratorio sono significativamente più pesanti e di colore bianco, spesso raggiungono i 40-65 grammi.

-TOPORAGNO

L'aspetto del toporagno si caratterizza proprio per la sua somiglianza con i topi ma in realtà sono solo dei piccoli mammiferi imparentati alla lontana con le talpe. La loro caratteristica principale è quella di avere un lungo e appuntito muso. La pelliccia del toporagno è molto soffice, di colore marrone-grigio e sebbene il suo aspetto esteriore lo fa sembrare il tutto e per tutto ad un topo con il muso allungato, in realtà il toporagno non è un roditore ma appartiene alla famiglia dei soricomorfi. Si contraddistinguono dai comuni topi anche perché le loro zampe hanno cinque artigli al contrario dei topi che ne hanno solo quattro e perché appartengono al genere degli insettivori. La lunghezza del corpo dei toporagni varia tra i 4 e i 17 cm, la lunghezza della coda differisce dalle varie specie, ma di solito sono molto più corte rispetto alla lunghezza del corpo. Anche il peso varia a seconda della specie e si aggira attorno ai 4-17 grammi. Il cuore di un toporagno batte 750-950 volte al minuto.

La testa del toporagno è molto lunga e gli occhi sono relativamente piccoli e spesso nascosti dalla pelliccia, la vista è scarsa ma hanno un ottimo udito ed olfatto. Alcuni toporagni sono velenosi, ad esempio, ci sono alcuni toporagni d'acqua il cui morso è pericoloso, grazie alla secrezione delle ghiandole mascellari che produce un’apposito veleno, e quindi risulta essere letale per piccoli roditori, mentre per sull’uomo causa solo un forte dolore, arrossamento e gonfiore.

-TOPO SELVATICO

Il topo selvatico è lungo quasi 9 cm, a cui poi va sommata la coda che è quasi della stessa lunghezza. Pesa circa 18 g e il suo aspetto si contraddistingue per il pelo color marrone-bruno chiaro con alcune parti sul ventre e sulle zampe di colore bianco. Capita che ogni tanto sia presente sia sul petto che sui fianchi che sul petto una macchia gialla. Il topo selvatico ha orecchie arrotondate e occhi grandi e neri, zampe posteriori molto più lunghe di quelle anteriori. Si differenzia dagli altri topi comuni perché le sue orecchie e la sua coda hanno proporzione leggermente più piccole, soprattutto la coda che raramente supera in lunghezza le dimensioni del corpo. Una curiosità è che se un topo selvatico viene catturato per la coda, pur di sfuggire è in grado di spezzarne rapidamente l'estremità, la quale però non ricrescerà più.

-TALPONE (PANTEGANA)

Il ratto grigio, noto anche come ratto marrone, ratto norvegese, ratto delle chiaviche, surmolotto o pantegana (Rattus norvegicus Berkenhout) è un mammifero roditore della famiglia dei Muridi. Può misurare fino 40 cm, di cui poco meno della metà spettano alla coda, per un peso medio di 350 g.  Il pelo è corto ed ispido ed ha un colore che va dal grigiastro al bruno, con brizzolature nere o bianche sul dorso: verso il ventre, il colore tende a divenire man mano più chiaro, fino a sfumare addirittura nel bianco sul basso ventre. Si tratta di animali tendenzialmente onnivori, che tuttavia preferiscono nutrirsi di carne quando se ne presenti l'occasione: gli esemplari che vivono in aree urbane si nutrono principalmente di scarti, mangiando praticamente tutto ciò che di commestibile riescono a reperire: possono nutrirsi senza conseguenze nefaste per l'organismo anche di cuoio e di sapone.

In Italia la sottospecie nominale è diffusa in tutto il territorio peninsulare, nonché nelle isole maggiori e nella massima parte di quelle minori.

In natura, la specie è associata a fiumi, stagni ed in genere a sorgenti permanenti d'acqua anche salmastra, dal livello del mare alla media collina: si tratta tuttavia di una specie spiccatamente antropofila, che predilige ambienti ad antropizzazione forte e permanente, colonizzando le fognature (da cui il nome di "ratto delle chiaviche", in contrapposizione al ratto dei tetti che predilige aree asciutte), le discariche ed in generale le zone dove vi è una forte dispersione di cibo e una scarsa igiene.

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